Il Terz'Ordine dei minimi

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Col termine Terz'ordine ci riferiamo ad una delle più antiche aggregazioni laicali medioevali nate a fianco degli ordini religiosi, cosiddetti mendicanti, che proseguono in forma nuova il monachesimo, fiorito alla fine del primo millennio.

La Chiesa sempre alla ricerca della perfezione spirituale, che aveva tormentato i primi monaci, trova nel XIII secolo in Francesco d'Assisi una svolta di liberazione dal proprio potere temporale che la corrompe. In una chiesa dedita ad aumentare la sua ricchezza e potenza, Francesco propone scelte radicali di povertà per incarnare il Vangelo di Cristo nelle concrete situazioni ecclesiali e sociali del suo tempo.

Francesco d'Assisi istituisce tre Ordini: quello dei frati (1210), quello delle monache di S. Chiara (1212), quello secolare (Terz'Ordine) (1221) costituito da uomini e donne che si impegnano a vivere nel mondo il suo ideale di vita evangelica, raggiungendo la perfezione della carità, nel proprio stato secolare e mediante una regola autenticata dalla Chiesa.

Il Terz'Ordine francescano affonda le sue radici nell'Ordine della Penitenza costituito inizialmente dai pubblici peccatori, macchiatisi di peccati di gravi , che dovevano fare penitenza in tempi particolari dell'anno per espiare le proprie colpe. A questi penitenti coatti già dal 5° secolo si affiancano penitenti volontari che accolgono l'invito di Gesù "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino" (Mt. 4,17).

Le associazioni di penitenti dopo avere gravitato nell'orbita delle istituzioni monastiche si affidano ai nuovi ordini mendicanti. Francesco pur avendo abbracciato, propagandato e diffuso la penitenza volontaria, non fonda uno specifico ordine di penitenti.

Sarà il papa Nicolò IV, nel 1289 con la Regola "Supra Montem", ad attrarre il movimento penitenziale nell'orbita francescana.

Saldamente fedeli alla Chiesa i francescani propugnano una visione ottimistica della vita concreta e della dimensione terrena e dei suoi aspetti più umili e quotidiani, atteggiamento lontano dal puro pessimismo delle tendenze ereticali di quel tempo.

Parallelamente al movimento di Francesco d'Assisi, sorgono altri ordini mendicanti: i domenicani, i carmelitani, i mercedari, gli eremiti agostiniani.

Per il religioso mendicante non è più il convento la sua stabile dimora, ma il suo ordine. I mendicanti vivono tra gli uomini come fratelli tra i loro pari, sono essi stessi a recarsi dalla gente, non costringendo, ma servendo, convincendo, istruendo. Gli appartenenti ai terzi ordini partecipano a questa pastorale rendendola veramente efficace.

Secondo la "Supra montem" i terziari restano nel mondo, conservano famiglia, proprietà e professione ma si dedicano a determinati esercizi di preghiera, al digiuno, alla disciplina e alle opere di carità.

La "fraternità" è il luogo dove l'ideale evangelico francescano si fa realtà vissuta e si concretizza in lode a Dio, impegno apostolico e proposta di vita agli uomini

Il Terz'ordine dei Minimi di San Francesco di Paola nasce alla fine della prima metà del 2° millennio come risposta al bisogno di rinnovamento che sentivano con urgenza la società e la Chiesa nel passaggio tra MedioEvo e Rinascimento.

L'esperienza del Paolano riesce a contagiare alcuni laici, che senza rinunciare alla propria attività lavorativa ed allo stato coniugale, condividono più da vicino la sua radicale proposta penitenziale. Per essi scrive la Prima Regola, che il 1, maggio 1501 viene approvata dal Papa Alessandro VI, unitamente alla seconda regola del 1° Ordine, con la bolla "Ad ea quæ circa decorem".

E' lo stesso Pontefice a precisare che il Terz'Ordine sorge per volontà del Primo per estendere ai fedeli viventi nel secolo la possibilità di fare penitenza secondo le sante esortazioni di frate Francesco e di poter partecipare ai privilegi e grazie concesse ai frati dai romani pontefici. Nel 1502 e nel 1506 San Francesco ritoccò la prima regola per darle una definitiva sistemazione giuridica insieme a quella dei frati e delle monache. Il 28 luglio 1506 il Papa Giulio II approva l'intero corpus.

Come nella regola del primo Ordine tutta l'impalcatura della regola è il monito evangelico: "Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti" (Mt. 19,17).

La regola è un piccolo trattato di vita evangelica, di perfezione cristiana. Si apre infatti con il richiamo all'ade-sione a Dio: L'osservanza dei divini comandamenti è necessaria per entrare nella vita eterna e ottenere la ricompensa futura. Questo è vero anche per voi fedeli, uomini e donne, che appartenete all'Ordine dei Minimi.

Dall'adesione a Dio scaturisce la lode per tutti i benefici che Dio ha elargiti: l'Ufficio divino o in alternativa la preghiera semplice a cadenzare le ore della giornata, il suffragio per i defunti, la Recita del Rosario, la Lode alla SS. Trinità.

L'adesione a Dio porta alla pratica sacramentale in particolare alla Confessione con cui abbellire e purificare la coscienza e alla partecipazione alla Messa per cui corroborati dalla dolorosa Passione di Cristo, che si rinnova, il terziario si conserva forte e saldo nell'osservanza dei comandamenti.

La Regola prosegue richiamando al rapporto col mondo tra distacco e partecipazione: Fuggirete salutarmente anche le vanità del mondo, gli onori, l'ambizione, il fasto di questo mondo che passa, la sua gloria e le sue ricchezze. Mortificate le vostre membra terrene....Inoltre tutti voi, secondo le vostre possibilità compirete le pie opere di misericordia a favore dei poveri, degli orfani, delle vedove e degli invalidi.

Negli ultimi capitoli della Regola, vi è la proposta di un nuovo stile di vita nella carità, nel servizio e nell'accoglienza: Avrete amore scambievole tra tutti e non temerete di chiamarvi fratelli e sorelle .

La fraternità locale è il luogo privilegiato in cui vivere l'espe-rienza del perdono, dalla ricon-ciliazione e della pace e diventa icona della possibile realizzazione del progetto divino di una fraternità universale.

Allora chi è oggi il terziario minimo?

E' un uomo che vive perfettamente integrato nella società, ama il tempo e i luoghi che Dio gli ha assegnato e contemporaneamente ne scruta con intelligenza le potenzialità da attuare e le strutture da correggere.

Dà così un contributo specifico alla nuova evangelizzazione: la forza silenziosa, ma efficace di una vita di grande interiorità e ricchezza spirituale, che si effonde nei frutti delle opere buone della misericordia di Dio.

Cfr. Atti del Convegno nazionale del V centenario dell'approvazione della Prima Regola del TOM

Vuoi entrare nel Terz'Ordine di San Francesco di Paola. ? Ti aspettiamo.